sabato 22 ottobre 2016

Step 6: I COLORI NELLA SCIENZA

In questo step scopriremo come il rosso è entrato nel mondo della scienza lasciando un segno significativo.


  • SPETTOGRAFIA INFRAROSSO
L'uomo, sin dagli albori, ha provveduto ad ingegnarsi per inventare strumenti che lo aiutassero a studiare, a capire, ad indagare su ciò che accadeva attorno a lui. Grande alleata in tutto ciò è stata la fotografia, in grado di abbattere i limiti dell'occhio umano e di allargarne la sua possibilità di percezione.
L'occhio è un organo sensibile alle onde elettromagnetiche, ma non riesce a captarle tutte. Non è sensibile infatti all'infrarosso, alle onde radio e all'ultravioletto e a tutte quelle onde che non cadono nel campo del visibile.  Per questo, è molto utile avere a disposizione un qualcosa che vada a studiare quelle radiazioni invisibili che per l'uomo è impossibile percepire. 

Le emulsioni fotografiche sono sensibili all'ultravioletto o all'infrarosso.

I raggi infrarossi sono onde elettromagnetiche, che hanno una lunghezza d'onda compresa tra 7.600 e 150.000 A.
Sono denominati infrarossi per la vicinanza al rosso nello spettro del visibile. L'emulsione, sotto l'azione della radiazione infrarossa, subisce modifiche che sono trasformate in alterazioni a cui l'occhio umano è sensibile, cioè in negativo. In questo modo possiamo vedere l'invisibile.
E questa è stata una grande rivelazione!
Lo studio di tutte le radiazioni emesse da un corpo permette infatti, di ricavare preziose informazioni sulla costituzione molecolare, atomica e subatomica della materia. 
E' proprio grazie alle emulsioni fotografiche che si deve la scoperta di sostanze radioattive



In ambito archeologico il confronto fra una immagine ripresa con emulsione normale e una ripresa all'infrarosso ha permesso allo studioso che le interpreta di dedurre l'esistenza di costruzioni sepolte dal tipo di vegetazione che le ricopre.
In ambito astronomico, l'infrarosso ha permesso di rivelare filamenti di polvere incandescenti e stelle appena nate appartenenti alla Nebulosa Trifida, anche nota come Messier 20, situata nella costellazione del Sagittario. Lo spettro del visibile aveva infatti percepito solo alcune informazioni circa la suddivisione della nebulosa in tre parti per opera di "striscie oscure di polvere", la cui natura è stata poi chiarita dalla tecnologia dell'infrarosso. Gli astronomi hanno così potuto contare le stelle embrionali generalmente nascoste dalle nubi di gas e polvere.
Nebulosa Trifida

  • TERMOGRAFIA INFRAROSSO


La termografia è una tecnica di analisi non distruttiva che si basa sull'acquisizione di immagini nell'infrarosso. Esistono due tipi di termografia:
  1. Termografia per telerilevamento -> usata soprattutto in campo edile;
  2. Termografia a contatto -> si basa sull'utilizzo di rivelatori a cristalli liquidi e trova prevalentemente impiego in campo medico e in particolare nella diagnosi del tumore della mammella (termografia mammaria).


Con il termine termografia si intende la visualizzazione bidimensionale della misura di irraggiamento. Attraverso l'utilizzo di una termocamera si rilevano le temperature dei corpi analizzati attraverso la misurazione dell'intensità di radiazione infrarossa emessa dal corpo in esame. Tutti gli oggetti ad una temperatura superiore allo zero assoluto emettono radiazioni nel campo dell'infrarosso.
  • INFRAROSSOTERAPIA


L'infrarossoterapia è la tecnica fisioterapica che sfrutta a scopo terapeutico gli effetti biologici prodotti dai raggi infrarossi nei tessuti.
L'effetto biologico principale degli infrarossi è il calore.
Il calore prodotto in parte viene disperso nell'ambiente ed in parte viene trasmesso nei tessuti profondi per conduzione e per mezzo dei liquidi circolanti.
L'aumento della temperatura provoca l'aumento del metabolismo dei tessuti, vasodilatazione dei capillari e delle arteriole e rilasciamento muscolare.


Sitografia:

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